La pesca a mosca in provincia di viterbo

Il Vairone

Ordine: Cipriniformi

Famiglia: Ciprinidi

Nome scientifico: Telestes souffia muticellus

 

 

 

 

Descrizione

Il vairone è un piccolo ciprinide che raramente supera i 20 cm, viene spesso confuso col cavedano o con il triotto. Tratti distintivi del vairone sono il corpo affusolato (più del triotto), la bocca molto piccola e posizionata sotto il muso, macchie arancioni alla base delle pinne pettorali, squame piccole e una banda longitudinale bruno-violacea con una linea arancione sotto di essa, il dorso è bruno mentre il ventre è bianco.

Le femmine raggiungono dimensioni maggiori dei maschi, mentre questi ultimi hanno una livrea più accesa e tubercoli nuziali sul capo in corrispondenza del periodo dell’accoppiamento.

Diffusione

Tipico del territorio centro settentrionale della penisola, si sta osservando una significativa contrazione delle popolazioni di vairone a causa di diversi fattori. In alcuni ambienti risulta purtroppo già estinto.
Tra le cause certamente si può indicare l’inquinamento, a cui la specie è molto sensibile, le modifiche degli alvei fluviali, dovute all’azione dell’uomo, che ne danneggiano i letti di frega e/o ne impediscono gli spostamenti per la riproduzione. Sembra inoltre che l’immissione di pesci, come le trote “pronta pesca”, abbia portato all’annientamento di intere popolazioni.

Habitat

La specie può essere definita un indicatore biologico: necessita infatti di acque molto pulite, correnti e ricche di ossigeno. Il vairone predilige corsi d’acqua  con fondi ghiaiosi e sabbiosi, sia montani, nella zona dei salmonidi, che pedemontani, è possibile tuttavia incontrarla nei tratti pianeggianti e in ambienti lacustri, sopratutto nei tratti di sbocco degli immissari, e in generale nella zona dei ciprinidi, purché la qualità delle acque sia idonea.

Biologia

È una specie gregaria e vairone può arrivare a formare banchi molto numerosi, vivendo e nutrendosi in prossimità del fondo. Le abitudini del vairone tendono a variare in funzione delle stagioni e della temperatura anche nell’arco della stessa giornata. Può capitare, infatti, di vederlo bollare, sopratutto nelle prime ore del mattino e al tramonto, mentre si nutre di insetti in superficie.
La riproduzione avviene tra aprile e luglio, a seconda delle temperature e delle zone, in tratti d’acqua bassa e veloce in cui vi sia un substrato di sabbia e ghiaia. Sono possibili ibridazioni con cavedano, scardola, lasca e savetta.

Pesca

Le sue carni sono apprezzate ma ricche di spine e l’esiguo numero di catture lo rende poco interessante ai fini commerciali. Il vairone è  una preda più occasionale che realmente cercata dai pescatori con la canna. Tuttavia può essere catturato con varie tecniche, un po’ come per il cavedano e  quindi anche con la mosca sia secca che ninfa. La sua cattura è però tutt’altro che semplice: questo piccolo ciprinide ha una bocca molto minuta ma è capace di mangiare ad una velocità impressionante.  Generalmente si usano imitazioni molto piccole viste le dimensioni della sua bocca e non si può che trarre grande soddisfazione quando si riesce ad avere ragione di qualche esemplare. La presenza del vairone in un corso/specchio d’acqya conferma la buona qualità delle acque in cui si sta pescando.

Regolamento per il Lazio:
(Legge regionale 87/90 aggiornato a novembre 2021)

  • Misura minima: Nessuna misura minima
  • Divieto di pesca: Nessuno

(Rubrica a cura di Amedeo)

Accesso al sito

Effettua l’accesso per visualizzare i contenuti a te dedicati