La pesca a mosca in provincia di viterbo

Orange Quill

La popolarità della Orange Quill, tanto apprezzata da Skues, si deve alla sua “scoperta” da parte dello stesso Skues nel 1894 mentre cercava delle Red Quill (B.W.O.) nel bancone del negozio di George Currell.

Vi trovò una di queste con il corpo arancio, dovuto sicuramente ad un errore del costruttore. Si noti che l’insetto femmina ha un corpo color susina matura che nel maschio tende al marrone, più vicino a quello dell’insetto.
 
Per oltre un secolo si è discusso sulla assenza di somiglianza fra la Orange Quill e la dun fresca di schiusa suggerendo tra l’altro che l’artificiale somiglia più ad uno spinner piuttosto che ad una dun.
 
Nonostante queste differenze, il nuovo “modello” permise a Skues di fare numerose catture: tre coppie e mezzo ogni sera per un totale di trentacinque pezzi in pochissimi giorni (è curioso come gli inglesi siano usi a conteggiare a “coppie” (brace) piuttosto che ad unità).
 
Per dovere di cronaca, ecco il dressing della Orange Quill che appare sul Journal of the Fly Fishers’ Club:
 
Seta di montaggio; arancio carico
Ali: storno chiaro più lunghe del normale (questa effimera ha le ali più lunghe rispetto alle altre)
Hackle: collo rosso vivo
Code: fibre di “spada” di gallo dello stesso colore o leggermente più chiaro
Corpo: quill di condor chiaro, strippato, evitando di mettere in mostra la parte scura e tinto arancio carico
Amo: 14 o 13.
 

 

 

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