La pesca a mosca in provincia di viterbo

TFC on tour – Kupa river, Brod na Kupi village, Croatia.

Il Kupa: finalmente si parte! Dopo tanta attesa, dopo esserci incontrati più volte per fare mosche, pianificare il viaggio, fomentarci a vicenda, scolarci una birretta, la data fatidica è arrivata: il 21/05/2024.

Puntuali come non mai, avendo poco o nulla dormito la notte prima (tranne Giovanni che è un insensibile!), la banda composta da Gianfranco, Valerio, Luca e Giovanni alle 6,00 partono da Viterbo alla volta di Brod na Kupi, alla ricerca del sacro temolo del Kupa.

Un milione di mosche, 10 canne a testa (che non useremo, perché abbiamo pescato al 90% solo a secca con le 7.6 o 8.6), materiale per costruire altre 1000 mosche e incredibilmente senza dimenticare nulla (wader, guadini, cappelli, finali, tip, patente,…), partiamo sotto la pioggia che ci accompagna fino in Slovenia e poi Croazia.

Il viaggio

Dopo tre soste e 8 ore di viaggio totali arriviamo al nostro lodge (https://www.kupa-flyfishing.com), gestito da Annamarija e Mislav, ospiti perfetti soprattutto Annamarija che cucina da chef!

Il posto è meraviglioso, piccoli borghi circondati da una natura che qui ce la sogniamo, ci parlano di lupi, orsi, cervi, lepri che girano nel circondario, addirittura vediamo due cervi a 100 m dal lodge.

Sulle zone di pesca che dire? Il Kupa è un fiume di fondovalle che nasce a una trentina di Km da dove alloggiamo, nel Risnjak National Park. È il nostro obiettivo principale, ma poi vicinissimi ci sono anche il Kupiza (immissario del Kupa) e il Curak (torrente immissario del Kupiza). In tutte e tre i fiumi c’era una portata ottimale, acque trasparenti anche se solo sul Curak c’era una leggera velatura, prati e boschi circostanti pieni di fragoline di bosco.

Teoricamente i temoli sono soprattutto sul Kupa e nel resto ci sono le trote, in realtà abbiamo trovato temoli ovunque e sempre di buona taglia.

Tutte le acque sono gestire dall’associazione locale, che rilascia i permessi e adotta un regolamento molto attento alla corretta gestione delle modalità di pesca al fine di salvaguardare il patrimonio ittico che comprende, oltre ai temoli, le trote fario e l’hucho hucho. Tra l’altro, con lo stesso permesso si può accedere al fiume sia dal lato croato che sloveno (il Kupa segna il confine tra i due stati).

Siamo partiti con il timore di trovare tanti pescatori e quindi di doverci litigare i tratti di fiume, invece i pescatori c’erano, ma chi li ha visti? C’è talmente tanto spazio a disposizione che ci siamo persi di vista anche tra noi! Solo il primo giorno di pesca, alle sorgenti del Kupa nel Risnjak National Park, ci siamo trovati a pescare vicino a PAM francesi e sloveni, ma c’era talmente tanto pesce che non ci siamo disturbati affatto.

I pesci

In questa prima zona l’incontro con i temoli è stato scioccante per tutti: pesci colorati, grossi, forti, difficili da ingannare. Siamo dovuti ricorrere a emergenti di chironomo su amo grub del 22 oppure emergenti di effimera in parachute sul 16 o 18 e tip sottilissimi (io ho utilizzato lo 0.08), ma quanti ne sono usciti! In realtà in tutte e quattro le nostre giornate di pesca ci sono state finestre di un’ora, un’ora e mezza di attività del temolo, poi bisognava pescare sulla bollata e – dove possibile – a vista, ma una bollata si trova sempre e le catture sono state ben distribuite nella giornata.

Io personalmente sono un neofita del temolo, e scoprire che sotto quelle bollatine che si vedevano qua è la c’erano temolazzi da 40 cm è stata proprio una goduria.

L’utilizzo delle micro-mosche è stato fondamentale, perché anche in presenza di belle schiuse di ecdyonuridi e altre effimere più piccole, sedge di varie dimensioni, e bellissimi plecotteri del genere Isoperla (Yellow Sally), oltre alla presenza di tanti altri terrestrial (api, coleotteri, formiche, ecc.), i temoli sembravano preferire le emergenti di chironomo, insetto onnipresente a qualsiasi ora.

In quattro giorni abbiamo preso poche trote, alcune delle quali a ninfa, ma in compenso abbiamo guadinato uno sproposito di temoli anche quando non li cercavamo, ovvero pescando sul Kupiza e sul Curak.

Lungo tutta l’asta del Kupa corre una provinciale, che nella maggior parte degli spot che abbiamo visitato neanche si percepisce perché pochissimo trafficata, ed è pieno di parcheggi comodi e di ingressi al fiume. Che però ha una grande portata di acqua e quindi deve essere affrontato con cautela, meglio se con un wading staff, perché l’acqua spinge e il fondo è ciottoloso su tutta la larghezza del fiume, che spesso supera i 30 m seppure con una profondità media di una quarantina di cm, a parte le molte buche più profonde.

Il rientro

Poi è arrivato il 25/05/2024 e – ovviamente dopo una mezza giornata di pesca su Kupiza e Curak – siamo dovuti rientrare. Ma se la PAM non è solo catturare pesci, bensì produrre bei ricordi, questo viaggio ce lo porteremo dietro per un bel po’.

E sicuramente ha contribuito tantissimo alla riuscita della vacanza Annamarija, che con la sua ospitalità e bravura in cucina (abbiamo ovviamente mangiato come belve, facendo onore a tutto quello che ci arrivava sul tavolo!) ci ha reso tutto facile, dall’acquisto dei permessi ai consigli utili per muoversi nei dintorni. Inoltre il lodge è nuovissimo, tranquillissimo ed attrezzato con parcheggio interno, wifi, area per far prendere aria agli wader, oltre che essere immerso nel verde ed avere anche la possibilità del forno/camino esterno, che però purtroppo ancora non era attivo e il cui utilizzo abbiamo rimandato alla prossima gita pure per una bella grigliata!

Mislav invece è pescatore, quindi sa tutto quello che serve per facilitarti la pesca: posti, distanze, mosche, come regolarsi nell’azione di pesca. Però a noi è piaciuta di più la cucina di Annamarija!

Giudizio in generale (pesca più ospitalità)? Ma che te lo dico a fare?

 

 

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