Ciao a tutti e ben ritrovati su queste pagine!
Com’è noto, i pesci che i moscaioli tengono nella massima considerazione sono principalmente due: la trota ed il temolo. Sappiamo perfettamente che non è proprio così ma non è di questo che vorrei parlare oggi bensì prendere in prestito le parole di Charles Ritz, uno dei massimi esponenti della pesca a mosca del secolo scorso, autore di un libro (Pris sur le Vif, 1952) oggi considerato come uno dei più significativi nel mondo della letteratura alieutica.
In questa sua opera, l’autore svizzero redige una sorta di confronto fra questi due pesci, analizzandone le differenze sia nel comportamento sia nelle tecniche di lancio ottimali per averne ragione.
Trota – Comportamento:
Bollate in tutte le direzioni rispetto al luogo di stazionamento situato sul fondo, sotto la superficie e talvolta a mezz’acqua.
Attività abbastanza variabile.
Temperamento di tipo latino, impulsivo.
Timorosa di tutte le manifestazioni che rivelino la presenza dell’uomo e di condizioni anomali rispetto al suo “modus vivendi”.
Maggiori difficoltà nella fase di avvicinamento e di presentazione a causa del conseguente minor tempo che il pescatore ha a sua disposizione.
Meno regolare e meno difficile nelle sue scelte. Talvolta reagisce positivamente ai cambiamenti improvvisi di dimensioni e di silhouette dell’artificiale.
Grande bocca ossea, aspirazione potente.
Materiale in genere meno leggero e soprattutto meno sottile, più efficace contro il vento. Possibilità di posare una mosca con le ali ben montate.
Trota – Lancio:
Zona di presa circolare e non molto regolare. Che permette di posare la mosca con una quantità di “coda molle” e con un dragaggio meno ritardato. Scelta più vasta dei tipi di lancio. Per avere il 70-90% di probabilità di successo al primo lancio è necessario eseguire delle pose molto precise. Dopo il primo lancio, la percentuale scende rapidamente.
Temolo – Comportamento:
Bollate a valle rispetto al luogo di stazionamento, sempre situato sul fondo e lungo una zona stretta e rettilinea nel senso della corrente.
Comportamento più uniforme verso gli insetti naturali e gli artificiali. Curiosità quasi costante.
Attività più regolari, soprattutto fra le 10 e le 16.
Temperamento di tipo germanico, uniforme.
Timore limitato nei confronti di tutte le manifestazioni che rivelino la presenza dell’uomo.
Più facile da avvicinare e maggior tempo a disposizione per il lancio e la posa.
Molto sospettoso nei confronti del finale pur continuando ad essere in attività.
In acque con corrente lenta e media accetta solamente modelli ridotti (amo 16-18) nonché determinate silhouette e colori.
Bocca più piccola e cartilaginea, leggermente rivolta verso il basso. Aspirazione meno potente.
Materiale leggero, sottile, molto sensibile al vento, che richiede una grande delicatezza di polso. Impossibilità di posare perfettamente una mosca con le ali a causa della limitata dimensione degli artificiali.
Temolo – Lancio:
Massima precisione di lancio indispensabile. Dovendo posare la mosca con parecchia “coda molle” in modo da ritardare al massimo il dragaggio, la scelta del tipo di lancio da usare risulta limitata con conseguente aumento delle difficoltà di presentazione dell’artificiale.
La precisione al primo lancio non è indispensabile. Dopo diversi tipi di lancio ben fatti si hanno ancora il 70-90% delle possibilità di successo.
C’è materiale abbastanza per intavolare una discussione sull’argomento. Ne vogliamo parlare una prossima volta? Mandateci le vostre opinioni, saremo ben felici di confrontarle!!!
Pubblicato su “La Fune” di Viterbo – 25/11//17
OV