Oggi andiamo alla scoperta di uno dei corsi d’acqua della nostra provincia dove esercitare la nostra amata tecnica può dare qualche bella soddisfazione grazie alla varietà dell’ambiente. Stiamo parlando dello Stridolone, torrente in territorio viterbese ai confini con la Toscana, vicinissimo alla piccola e caratteristica Proceno che, dominata da un castello, è più che meritevole di una visita.
Raggiungere lo Stridolone non è difficile: da Viterbo basta arrivare a Bolsena, proseguire per Acquapendente e continuare diritto, verso Siena, fino all’indicazione, che appare sulla sinistra, per Proceno. La deviazione è poco prima del ponte che attraversa il Paglia (altro corso d’acqua che varrebbe la pena frequentare con le nostre imitazioni e che riceve le acque dello Stridolone proprio qui).
Proseguendo per Proceno, ad un certo punto troveremo alla nostra sinistra una fonte (fermatevi a far provvista d’acqua…) appena prima della quale una stradina risale il fiume.
Potete lasciare qui la macchina e scendere subito sotto il ponte ma in questo punto il fiume non è molto attraente: acqua piuttosto lenta, su un percorso artificiale e rettilineo, ma risalendo la stradella le caratteristiche del corso d’acqua si fanno più interessanti, rendendolo un po’ simile ai torrenti montani ed alpini.
Possiamo risalire il fiume pescando (evitiamo, se possibile, di entrare in acqua se non indispensabile) oppure saltare tutto il primo pezzo e seguire la strada con la vettura fino a quando troviamo, sulla destra, un passaggio carrabile che finisce proprio dentro al fiume e risale dalla parte opposta. Se il volume dell’acqua non è eccessivo, possiamo usarlo anche come guado e parcheggiare l’auto sulla riva opposta, ma non è necessario.
A partire dal guado a risalire, troveremo qualche bella lama non eccessivamente profonda dove i cavedani, specie in estate, reagiscono molto bene con un grosso artificiale fatto sbattere sull’acqua.
Di tanto in tanto, qualcuno (un tempo la Provincia. Adesso… chi lo sa?) ci buttava qualche trota per soddisfare gli amanti delle gare di pesca ma non è certamente un ambiente da salmonidi.
La non eccessiva profondità e, in condizioni normali, la facilità di attraversamento fan si che i wader siano generalmente superflui: bastano un paio di stivaloni. Caso mai, un wading staff potrebbe essere di maggior aiuto.
Attrezzatura? Salvo alcuni, pochi, punti, è molto agevole e può andar bene la classica 8-8,5” per coda #3 o #5.
Finali non eccessivamente lunghi che permettano di aver buon gioco della vegetazione e non eccessivamente sottili poiché andremo ad utilizzare, oltre che le classiche imitazioni di effimere in schiusa, anche dei “terrestrial” di buona misura, sedge che faremo pattinare sotto la vegetazione riparia e – da non dimenticare – qualche streamer che darà i suoi frutti nelle buche più profonde.
Lo Stridolone è un fiume non estremamente difficile che, se affrontato con attenzione e pazienza, può regalarci qualche bella sorpresa. Non sottovalutatelo!!!