La pesca a mosca in provincia di viterbo

La Tup’s Indispensable – storia

La Tup's Indispensable

Il dressing di questa meritatamente famosa mosca si deve all’intuizione di R. S. Austin, un tabaccaio di Tiverton (la costruzione di mosche artificiali era per lui un secondo lavoro) che la creò gli inizi dell’anno 1900. La creazione di questo modello fu un suo successo personale e prima della sua morte nel 1911 aveva ottenuto una enorme reputazione nel suo Paese.

Il nome di questo modello si deve a G. E. M. Skues, che era una delle due persone alle quali l’inventore aveva confidato il segreto del dressing. L’altro era C. A. Hassam, a quel tempo ritenuto il più abile costruttore del Flyfishers’ Club.

La Tup’s è utilizzata sommersa o secca come imitazioni delle più piccole Pale Watery sebbene con qualche piccola modifica possa essere usata per tutta la stagione ad imitazione di diverse dun,  spinner e ninfe. Usata sommersa, è utile per tentare le trote in fase di bulging mentre secca funziona anche sulle acque tumultuose montane o nei tratti di fiume più calmi. 

In onestà, bisogna dire che Austin e poi sua figlia (che continuò l’attività di costruttore di mosche dopo la morte del padre realizzando solo e soltanto Tup’s) mantennero segreto il dressing originale per molti anni. Al momento di ritirarsi dagli affari, la figlia diede a Skues (Hassam era morto poco prima) il permesso di rendere pubblico il dressing corretto.

Negli anni successivi (sebbene alcuni abili costruttori si fossero fatti un’idea sugli ingredienti originali) vennero creati e venduti una infinità di modelli spacciandole per Tup’s Indispensable per poter far fronte alla forte richiesta di mercato. Ancora oggi (metà del ‘900) il dressing esatto non è del tutto noto e vi sono in commercio modelli che della Tup’s hanno solo la parvenza. Fra i vari motivi di questa situazione troviamo la difficoltà di reperire il materiale originale e la difficoltà di realizzazione della mosca stessa.

Interessanti sono le note di Austin (1900) il quale ci informa che la mosca è realizzata con seta gialla su un amo 00 (16) Pennell, con una hackle blue chiaro e punteggiata di color oro. Il corpo è fatto con una mistura di pelo di montone, pelo di foca color crema, pelo di cane spaniel giallo limone e un pizzico di mohair giallo.

Skues suggerì di usare pelo di foca cremisi al posto del mohair (ad imitazione della colorazione rossastra presente nell’insetto naturale che secondo Skues agli occhi della trota poteva sembrare del sangue che fuoriusciva dal torace della ninfa) e da quel momento Austin accettò questa modifica.

Va comunque detto che questa convinzione – che si è successivamente rivelata infondata – si basava sulla scarsissime nozioni di entomologia disponibili in quel periodo: l’emoglobina è infatti presente in alcuni insetti ma certamente non nelle effimere.

Si noti che non si fa menzione della coda ma si suppone che dovesse essere in gallo honey dun o fibra di piuma di spada di gallo azzurro chiaro e luminoso.

In merito al tag, Austin espose il suo pensiero in un secondo momento. “Il piccolo tip giallo è ben evidente nell’insetto naturale e lo ritengo una componente importante nel modello imitativo. Ma non lo considero un tag vero e proprio poiché non è sufficientemente evidente per essere considerato un tag,”

Il vello del montone è prelevato dalla parte inferiore del corpo dell’animale. E, come afferma Austin nel 1908 “Lavo sempre il pelo del montone, altrimenti non si riesce ad usarlo. Le proprietà di galleggiamento della mosca non vengono influenzate dal lavaggio se la mosca viene realizzata con una buona hackle e trattata con un pizzico di paraffina. Non credo che l’aggiunta del grasso di oca, come suggerito, sia necessaria perché eliminare totalmente il grasso dal pelo di montone è estremamente difficile e richiede una enorme quantità di lavoro.”

Il pelo di montone, componente caratteristico di questo modello, contiene certamente moltissimo olio naturale che provoca dei riflessi sulla superficie dell’acqua. Austin, contrariamente a quanto si crede, non fu il primo a scoprire le qualità di questo pelo. Alla pagina 160 del The Drifted Angler di Alexander Mackintosh, pubblicato nel 1806, infatti, questo materiale viene menzionato come componente del corpo della Green Drake.

In un altro scritto, Austin sostiene che la Tup’s sia il miglior modello da usare all’inizio di stagione, dalla metà di aprile fin verso la fine di giugno. “La prima sera che ho usato questa mosca – scrive –  ho catturato 6 pesci di cui il più grosso di 1 libbra e 7 once. La sera dopo ne catturai 4, il più grosso di 3 libbre e ½ oncia.” Si pensa che si trovasse sull’Exe, a Tiverton.

Spesso si sente dire che la Tup’s è stata creata per imitare la Red Spinner. Non sono molto d’accordo. Il tip giallo non è una caratteristica della femmina della imago di Olive (anche quando presenta il grappolino di uova). Austin non era un esperto entomologo e penso che quando si esprime con Red Spinner non vuole riferirsi  alla femmina dello spinner di Olive ma ha utilizzato questo termine in senso molto più generico. Basandomi sulla sua insistenza sul tag giallo, suppongo piuttosto che la Red Spinner di Austin fosse in spinner maschio della Pale Watery, insetto dal corpo biancastro con gli ultimi tre segmenti di un giallastro tendente all’arancio.

La Tup’s è efficace per tutta la stagione di pesca nelle varie tonalità per adattarsi alle varie specie presenti al momento. Come ninfa è estremamente efficace poiché imita bene tutte quelle che presentano una colorazione rossastra come se stessero perdendo tracce di sangue dal torace.

Se usata come imitazione della ninfa di Pale Watery dovrebbe presentare una quasi assente colorazione rossa solo nel capo mentre il dubbing dovrebbe arrivare alla coda e l’hackle – corta e morbida, color blue – dovrebbero arrivare a coprire le spalle.

La Tup’s non è un modello affidabile come la Red Quill, la Greenwell’s Glory or la Grey Duster. Spesso è inefficace, ma usata nel momento giusto può dare risultati straordinari. Secca o sommersa, è in grado di catturare su qualsiasi tipo di fiume, ed anche in lago. E’ ottima anche per il temolo ed un modello da usare con trote che si stanno cibando di ninfe, gamberetti, sanguisughe e via dicendo. Skues afferma che quandoci si trova in presenza di pesci in attività sotto la superficie, raramente sono necessari modelli diversi sebbene preferisca in questi casi sostituire l’hackle miele o rusty usata per il modello galleggiante con una corta hackle di gallina.

Skues “testò” per la prima volta questo artificiale sul Wandle (frequentato con regolarità fino all’estate del 1881 anche da Halford) , non lontano da casa a Croydon, verso la fine dell’estate del 1900. I risultati furono strepitosi: senza cambiare posto, allamò non meno di 18 trote riuscendo a portarne a guadino tuttavia solo alcune per colpa di un ramo che gli impediva una ferrata corretta.

L’anno successivo, ad Abbots Barton, sull’Itchen, le catture furono quattordici. Era presente Humphrey Priddis, gestore del tratto di fiume che, impressionato dall’efficacia della mosca, ne fece menzione sulle colonne del The Field: fu l’inizio di una lunga e non ancora conclusa favolosa carriera. 

(contenuto prelevato da vari testi, in particolare “A dictionary of trout flies”, Williams Courtney)

 

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