La pesca a mosca in provincia di viterbo

W. J. Lunn

W.J. Lunn è stato uno dei più famosi “river keeper” inglesi. Studiarne la vita e le esperienze ci aiuta a meglio comprendere l’evoluzione della pesca a mosca.

Soprattutto, a farci capire che le nozioni che ci sono state tramandate – e sulle quale abbiamo costruito il nostro mondo attuale – hanno radici profonde.

E’ importante notare che queste nozioni si basano su concetti e situazioni che non appartengono al nostro tempo ed al nostro ambiente. Tuttavia, ci forniscono elementi utili se analizzati con discernimento.

La situazione

Durante la stagione della Grannom, nelle serate di aprile, nel periodo della mosca di maggio, quando l’assenza di vento non permetteva di usare la blow-line, quelle che erano chiamate le “canne da frusta” erano messe fuori uso.

Nel 1887 i pescatori avevano rinunciato a pescare a scendere con due mosche durante il giorno, come praticato da Peter Hawker e Durnfold. E’ vero, pescavano a scendere con una mosca sommersa durante le ore notturne ma, diversamente, usavano una imitazione galleggiante (secca) di Grannom o di mosca di maggio a risalire.

Le prime volte

La prima volta che W.J. Lunn vide un pesce catturato con una mosca secca fu sul Tillingbourne a Gomshal Mars, Surrey, prima che arrivasse sul Test nel 1883. Sul questo fiume, i pesci venivano pescati senza grosse difficoltà con l’imitazione di Grannom; i modelli di Mosca di Maggio non erano molto efficaci negli anni ’80 (del 1800 – NdT) e l’artificiale spesso non dava molti risultati al punto che la cattura con uno di essi era considerato un evento.

La prima cattura sul Test di cui W.J. Lunn ebbe notizia fu ad opera di Lord Moreton il 6 giugno 1888; la prima cattura cui assistette di persona fu invece fatta da Lord Penrhyn sul Park Stream inferiore nel 1889.

La tecnica “blow-line” indugiò fino all’inizio di questo secolo (1900 – NdT ), con quella che possiamo considerare una delle ultime – se non l’ultima – cattura fatta da un membro del club nel 1904. Ma nel 1893 la migrazione verso la mosca secca si poteva considerare conclusa.

L’evoluzione

In quell’anno, il Club recuperò tutta la parte inferiore delle acque dello Houghton, di cui aveva perduto gran parte a partire dal 1874 e in quel periodo Mr Arthur Gilbey ed altri della scuola moderna si unirono al Club apportandovi nuovi dressing, ami dello 000 (corrispondente ad un amo del 17 – Ndt) e “gut” molto sottili.

I mesi in cui veniva praticata la pesca mutarono con il mutare della tecnica. I soci del club non frequentavano più il fiume solo durante il periodo della Grannom e della Mosca di Maggio. Iniziò così il periodo della Blue-Winged Olive durante le lunghe calde giornate di giugno e luglio e ben presto la spent non fu più una novità.

Agosto era ancora considerato un mese negativo ma gradualmente i soci cominciarono a frequentare il fiume in settembre.

Di domenica la pesca era vietata ed il week-end non esisteva ancora. Fino all’inizio del secolo, in effetti fino al 1914, il Club aveva mantenuto alcune delle vecchie, tranquille, piacevoli abitudini che risalivano ai giorni delle carrozze a cavallo e cappelli a cilindro.

Quando il tempo si stabilizzava, veniva eretta una tenda in un prato ad Houghton e qui, alle sei e mezza del pomeriggio il Club cenava a lungo ed in tutta comodità disperdendosi al termine della cena per approfittare della “evening rise” (la schiusa serale-NdT).

Forse la fine della tenda e delle piacevoli cene possono essere considerate come il termine delle vecchie abitudini.  

Oggi la trota si pesca durante tutta la stagione da aprile ad ottobre, i fine settimana sono diventati una istituzione, si può pescare anche la domenica ed il Club ha segnato un’altra pietra miliare nella sua lunga storia.

Rimangono da sottolineare alcuni particolari.

Come abbiamo detto, era il 1888 quando W.J. Lunn apprese della cattura della prima trota ad Houghton con una mosca secca. Nel 1895 un socio del Club arrivò con una piccola bottiglia di paraffina. Molti furono i dubbi che scaturirono e furono molti a disapprovare una novità ritenuta pericolosa.

La paraffina avrebbe impedito ai pesci di salire sull’artificiale? Non li avrebbe allontanati definitivamente? Non avrebbe guastato l’acqua ed avvelenato i pesci? E, se nessuno di questi disastri fosse accaduto, le trote una volta cucinate avrebbero preso un odore ed un sapore disgustosi?

Lo Houghton Club ha sempre avuto, prudentemente, un atteggiamento conservatore ma è anche sempre stato aperto alle riforme sulla pesca e quindi la paraffina od uno dei suoi molti derivati divennero presto popolari.

E’ curioso che la mosca secca sia arrivata cosi tardi sul Test. Credo che sia arrivata a Stockbridge e contemporaneamente un po’ ovunque su tutto il fiume ma i pescatori la conoscevano già da quaranta anni e di certo dal 1845.

L’evoluzione

Sull’Itchen arrivò nel 1857, dopo che Francis Francis ne parlò sul The Field. Tuttavia, sul Test Charles Kingsley non la conosceva. James Ogden la introdusse sul Wye nel Derbyshire nel 1865 con un tale successo che i proprietari del corso d’acqua in questione proibirono la blow-line, provocando l’ira degli altri pescatori che si infuriarono al punto di far allontanare Ogden dal fiume.

Halford la conobbe sulla Wandle nel 1868, dove era già impiegata da anni e descritta da diversi pescatori, soprattutto Stoddart.

Sul Test, però, non se ne trova menzione prima degli anni ’80 del secolo scorso. Quindi W.J. Lunn  ebbe modo di vedere gli inizi del cambiamento, poiché arrivò sulla scena a cavallo fra il vecchio ed il nuovo mondo.

Bossington Beat - Weed Rack Bridge - "Il luogo della Mosca di Maggio"
Bossington Beat – Weed Rack Bridge – “Il luogo della
Mosca di Maggio”

Divenne “Riverkeeper” nel 1887, nello stesso anno in cui Halford pubblicò “Floating Flies and How to Dress Them”. Questa data segna il sorpasso della nuova tecnica nei confronti della vecchia.

Quasi tutti i pescatori dello Hampshire – negli ultimi quaranta e più anni – lamentano la mancanza di effimere e sostengono che oggi (stiamo parlando della metà del ‘900-Ndt) non ci sono più le schiuse di una volta. Le effimere possono ritornare, si diceva, ed anche le Grannom in pochissimi altri casi. Ma le Olive, le Iron Blue e le Pale Watery sono molto più scarse di numero.

W.J. Lunn dice esattamente l’opposto: nel 1887 – afferma – c’era meno di un quarto di mosche di piccole dimensioni rispetto ad oggi. E ritiene che se non si tagliano le erbe acquatiche non si avranno mosche di piccola taglia.

Per contro, aggiunge, l’usanza di tagliare le erbe a luglio ed anche oltre ha decimato le Grannom.

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River Keeper – J.W.Hills-Geoffrey Gles-1947

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