Dal lago di Bolsena esce un solo fiume che, attraversando i comuni di Marta, Tuscania e Tarquinia, arriva al mare.
E proprio vicino a dove nasce, poco a valle della Cannara, e a circa 100 metri a monte del ponte dello Stadio Comunale Giovanni Romagnoli e Otello Poleggi, è oggi possibile ammirare uno scarico che libera nel fiume fluidi maleodoranti o a volte dal caratteristico odore di detersivo (foto 1,2).
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Il flusso d’acqua, che fino a quel punto appare pulita, assume colorazioni opache verdi-biancastre o marroni a seconda del momento e prosegue il suo corso, creando strane formazioni algali (foto 3,4) e trasportando sostanze sconosciute a chi scrive e forse anche alle amministrazioni.
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Le immagini si riferiscono in particolare a quanto era possibile vedere sabato 19 agosto alle 12:50 circa e il 23 agosto alle 19:40.
A causa dell’alto tasso di inquinamento, negli anni il Marta è stato un sorvegliato speciale, soprattutto alla foce, dove ha creato diversi problemi alla balneazione sul litorale di Tarquinia.
Una task force è stata istituita presso la prefettura di Viterbo per dare risposte a questi problemi e il 28 febbraio scorso si è tenuta una prima riunione di coordinamento in cui è stato steso un cronoprogramma tra marzo e settembre per fotografare la situazione, censire gli scarichi, analizzare le acque con il supporto dell’ARPA.
A quanto si legge sul “Messaggero” del 15 luglio scorso, un sistema automatico per il rilevamento di sostanze inquinanti era in fase di posizionamento; ad oggi quindi è probabile che tale sistema non sia ancora in funzione.
È però notizia del 29 agosto scorso la notifica di diversi avvisi di garanzia nei confronti dei vertici di Talete S.p.A., di aziende che si occupano di depurazione e di alcuni esponenti delle amministrazioni, proprio a causa della situazione delle acque alla foce del Marta.
Non resta che vigilare e sperare nel buon esito delle azioni intraprese.
Amedeo Tomassi
Riferimenti: