La pesca a mosca in provincia di viterbo

Costruzione: suggerimenti utili

La pesca a mosca, si sa, è una tecnica che racchiude in sé tante componenti. Abbiamo il lancio, l’entomologia, la storia, la filosofia, la costruzione delle canne in bambù… ma quella più importante, o quanto meno la più utile dal punto di vista pratico e forse anche economico, è la costruzione delle mosche.

Il neofita rimane spesso affascinato di fronte a vere e proprie opere di cesello che fanno bella mostra di sé nelle pagine delle riviste o nelle varie gare di costruzione che ogni anno si ripetono in giro per l’Italia. E, abbagliato da queste bellezze in miniatura, intraprende troppo spesso la via dello sperpero rimanendo a volte deluso. Oppure, peggio ancora, non sia avvicina alla pesca a mosca convinto che l’investimento in materiale da costruzione sia troppo elevato per le proprie possibilità.

Senza voler togliere nulla al merito di materiali prodotti appositamente per la nostra passione di costruttori, vediamo di fornire qualche aiuto a chi vorrebbe cominciare ma non ha intenzione e magari la possibilità di spendere una fortuna.

Colli di gallo

Iniziamo con i colli di gallo. Una hackle (una piuma…) di gallo di ottima qualità permette di ottenere risultati eccellenti sotto tutti i punti di vista ma ha poco senso investire cifre importanti (non di rado sopra i 100E) per un collo di gallo se siamo agli inizi.

Per le nostre prime mosche potremo scegliere colli di gallo di qualità inferiore oppure utilizzare gli scalpi di galli e galline del nostro pollaio (o di qualche amico/parente/vicino) avendo cura di NON bagnare l’animale prima di spiumarlo. Il risultato non sarà certamente paragonabile agli artificiali realizzati con piume di gallo di qualità superiore, ma per iniziare – e capire bene il processo della costruzione – vanno bene. E non preoccupatevi se qualche “pseudo maestro” ve li giudicherà scadenti. Non dovete convincere il maestro, ma il pesce…

Dubbing

Marryat, l’ideatore della Little Marryat il cui corpo era fatto con pelo di opossum.

Il dubbing, qualora non lo sappiate, non è altro che pelo, qualsiasi pelo morbido, che si applica sul filo di montaggio per fare i corpi delle mosche. Possiamo procurarcelo anche spazzolando con cura il nostro gatto o cane. Strano? Mica tanto: c’è stato anche chi, in passato, pensò di usare il pelo di opossum per la sua “Little Marryat”.

Anni fa, fece notizia un pescatore a mosca che si autoproduceva il dubbing con un altro sistema. Tagliuzzava gli scarti di tappeti e tappetini ormai usati inserendoli in un macina-caffe; otteneva così un “qualcosa” molto simile al pelo da dubbing in vendita nei negozi. Un po’ complesso, forse, ma molto efficace e soprattutto poco costoso.

Filati “luccicosi” e non

Qualsiasi negozio di passamaneria è rifornito di fili e filati di ogni genere, compresi quelli tutti “luccicosi” (tipo addobbo di Natale) che ben si prestano per i nostri streamer o per usarli come “tinsel”. Il problema è trovare quelli sottili ma con un po’ di pazienza…

Occhietti

Gli streamer hanno ormai quasi tutti degli occhietti in plastica: sono ottimi anche quelli si applicano alle bambole. E se volessimo dotarli di occhietti piombati, le catenelle dei tappi dei lavandini sono eccellenti. Ve ne sono di varie misure e peso.

“Bead Head”

Al di là del nome che fa tanto “figo”, sono delle palline forate in vario materiale da usare per le ninfe pesanti. Nei negozi di articoli per belle arti si trovano spesso perline forate di vario peso e dimensioni ma spesso sono troppo leggere. Risolviamo il problema appesantendo il sottocorpo con rame o piombo: il risparmio è notevolissimo.

(Nota: ci auguriamo che vorrete evitare questi accorgimenti per pescare a ninfa ceca. Se volete raschiare il fondo con queste imitazioni, vi conviene passare alla camolera od alla bolognese: farete più catture e potrete evitare di entrare nel novero dei pescatori a mosca.) 

Ed altro ancora…

Elastici, filati luccicosi ed occhietti, materiali a buon mercato per i nostri popper.

Le passamanerie e le cineserie hanno anche elastici molto sottili e di vari colori che fungono bene da zampette per i nostri terrestrial e per i popper, nonché bottoncini a forma di diamante, anch’essi utili come occhietti da streamer.

Le calze da donna in nylon possono servire egregiamente per sostituire il filo di montaggio mentre i tappetini del mouse usati o qualsiasi altro oggetto in gommapiuma sono ottimi per i corpi dei terrestrial o per i popper.

Il tulle che racchiude i confetti va bene per fare le testine galleggianti (e visibilissime!) delle ninfe emergenti (è sufficiente inglobarvi una sfera di polistirolo e poi fissarla all’amo).

I fili elettrici, una volta spelati, offrono eccellente materiale per appesantire le ninfe (la Pheasant Tail ne prevede l’utilizzo anche nella sua versione originale).

I cordoncini dei regali spesso sono costituiti da un cordino interno rivestito da una sorta di maglia argentata o dorata. Eliminato il cordino, possiamo usare il rivestimento esterno per fare i corpi degli streamer.

Gli imballi offrono una infinità di materiale galleggiante che una volta tagliato a dovere con una lametta permette di realizzare efficaci popper mentre se avete conoscenti che lavorano in pellicceria fatevi regalare (tanto loro li buttano) di avanzi di lavorazione…

Lo spillone è un attrezzo utilissimo in fase di costruzione delle mosche. In commercio ne esistono di vario tipo (e prezzo!) ma nulla vi vieta di prendere un pezzetto di sughero (tappo di bottiglia sagomato) e di infilarci un grosso ago, bloccandolo con un po’ di Attack.

Il nodo di chiusura di una mosca si può realizzare con l’apposito attrezzo oppure con quei conetti in alluminio, forati in testa, che permettono di eseguire il nodo in maniera più che soddisfacente. Sostituiteli con una biro, dalla quale avrete eliminato il refill. Non dimenticatevi di applicare una mini-goccia di colla al nodo: hai visto mai…

Coda di topo sporca o leggermente rovinata!? Se è una doppio fuso, è sufficiente capovolgerla e ne avrete una nuova. In caso contrario, non vi rimane che cercare di farla “risorgere” immergendola, srotolata, in una bacinella di acqua tiepida in cui avrete sciolto un po’ di sapone di Marsiglia. Dopo una notte, sciacquate energicamente, stendetela fra due alberi o pali, e passatela più volte con uno straccio morbido e con un po’ di energia. Sarà come (quasi) nuova!!! (Ps: toglietela dai pali prima che la consorte vi appenda la lavanderia…)

Conclusioni

Cominciate con queste cose semplicissime ed evitate di buttare via soldi, soprattutto se siete dei principianti. Saprete maggiormente apprezzare l’attrezzo “giusto” una volta che avrete padroneggiato la tecnica. E ve lo godrete molto, ma molto di più!!!

Non me ne vogliano i “pro” od i perfezionisti della costruzione: si comincia sempre dalle basi. E chi comincia dalle basi spesso non sa neppure usarli, gli attrezzi professionali. Anzi, spesso non sa neppure se gli piacerà costruire.

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