Il 21 maggio 2022 in Valnerina a Cerreto di Spoleto, presso il ristorante il Casaletto, è stato inaugurato il campo scuola di pesca a mosca del fiume Nera.
L’evento, organizzato da Legambiente Umbria e da Neranokill, è stato anche un’occasione per discutere e approfondire i temi della pesca sostenibile, della conservazione e la salvaguardia dell’ambiente e in particolare del fiume.
Gli ospiti
Ospiti della manifestazione, Roberto Morroni (Vicepresidente Regione Umbria), Giandomenico Montesi (Sindaco del Comune di Cerreto di Spoleto), Maurizio Zara (Presidente Legambiente Umbria) e Brigida Stanziola (direttrice di Legambiente Umbria).
Noi del Tuscia Fly Club siamo stati lieti di partecipare e passare una giornata tra appassionati di pesca a mosca avvolti da una natura stupenda.
Inutile dire che il contesto in cui ci siamo trovati è semplicemente magnifico, un grande prato verde davanti al ristorante in pietra gialla nel centro della vallata circondati da monti alberati tra cui il Nera scorre limpido.
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Dopo il consueto taglio del nastro sono iniziati gli interventi degli ospiti e delle personalità. Centrale nel dibattito è stata la sostenibilità e la tutela dell’ambiente fiume e seppure con sensibilità diverse ognuno ha dato il suo contributo ponendo l’accento sulle diverse tematiche che un argomento così vasto comprende.
Il prossimo anno il tratto di riserva del Nera, un vero e proprio laboratorio sperimentale, compirà 30 anni e seppur con alti e bassi, come ha spiegato il prof. Lorenzoni che collabora con il progetto per la reintroduzione del ceppo mediterraneo, si è riusciti a tutelare meglio di altri posti la biodiversità mantenendo ad esempio per la trota mediterranea un grado di purezza maggiore che in altri fiumi.
La tutela delle specie autoctone permette al sistema fiume, non solo ai pesci, di prosperare. A tal proposito si intende invertire il trend negativo cui si è assistito fin ad oggi e riportare le popolazioni del ceppo autoctono a prosperare.
Gli interventi
La sostenibilità è stato un altro argomento molto importante. Claudio Carrara, titolare di negozio di pesca a mosca, ha spiegato quanto un ambiente come quello del Nera e di fiumi simili sia fonte di stimoli per i pescatori i quali però devono avere oltre alla tecnica, delle basi etiche che permettano di rispettare la natura in cui ci si trova.
Giampiero Bartolini ha ricordato che l’idea di pesca come veniva intesa anni fa – ma per molti lo è forse tutt’ora, cioè tante catture di grosse dimensioni – non è assolutamente sostenibile e ha danneggiato gli stessi pescatori impoverendo le popolazioni di pesci in fiumi in cui non si pensava possibile potesse accadere; è quindi necessario superare il paradigma della cattura e abbracciare quello della sostenibilità.
Legambiente, nella persona di Brigida Stanziola, ha illustrato il proprio impegno nell’incentivare la cultura ambientale per favorire il territorio ricordando che i fiumi devono essere difesi e devono essere difesi i loro diritti.
I diritti dei fiumi
A tal proposito può essere di ispirazione il caso del fiume Magpie in Canada a cui è stato riconosciuto lo status di persona giuridica con diritti specifici che il legislatore ha così definito:
diritto di vivere, di esistere e di scorrere
diritto al rispetto dei suoi cicli naturali
diritto di evolvere in modo naturale, di essere preservato e protetto
diritto alla propria biodiversità naturale
diritto alla propria integrità
diritto di soddisfare le funzioni essenziali all’interno del proprio ecosistema
diritto di essere salvaguardato dall’inquinamento
diritto alla rigenerazione e alla restaurazione
diritto di citare in giudizio
Speranze per il futuro
Chissà se un giorno i fiumi, i boschi i mari e l’intero ambiente naturale potrà vedere riconosciuti i propri diritti…
L’intervento del Vicepresidente Moroni ha posto l’accento sulla necessità che sostenibilità e tutela ambientale siano anche un mezzo per lo sviluppo economico e sociale; per questo ogni attività che impatta con l’ambiente deve essere impostata in modo che possa essere fatta anche da altri pure in futuro: si tratta di una sfida difficile ma obbligata se si vuole tutelare il patrimonio naturale e culturale del nostro territorio.
Infine, il pubblico ha potuto intervenire con domande e osservazioni.
Tra gli altri Siro Vescarelli che ha posto l’accento sull’impatto del rafting sui fiumi Corno e Nera nel tratto libero, e su come tale attività – che disturba i pesci e non solo – sia dannosa per i siti di frega, oltre a rendere la pesca quasi impossibile, auspicando un maggior controllo da parte dei soggetti preposti.
Al termine del dibattito l’assessore Morroni, guidato da alcuni pescatori, si è cimentato per la prima volta nel lancio con una canna da mosca: chissà che non sia l’inizio di una bella passione!
Anche noi abbiamo trovato refrigerio lungo le sponde del Nera, che ci ha regalato qualche simpatico incontro con la fauna bentonica e con qualche trota che al nostro passaggio fuggiva a nascondersi.
La fame ci ha ricordato che era ora di pranzo: ci siamo ritrovati così in grandi tavolate dove abbiamo scambiato punti di vista e aneddoti gustando la cucina del ristorante che ci ha ospitato.
I risultati
La giornata è stata sicuramente un successo e gli organizzatori devono essere felici del risultato; personalmente ho apprezzato l’idea del campo scuola di pesca a mosca, soprattutto in un contesto privilegiato come quello della Valnerina.
Impossibile non apprezzare anche le parole spese in favore dell’ambiente, i propositi di tutela e di ricerca di sostenibilità e spero davvero che i buoni propositi non restino tali ma si traducano in un vero sforzo in favore dei fiumi e di chi desidera viverli in modo etico e sostenibile.