Ecosistemi fluviali: qualche anno fa, l’Unione Nazionale Pescatori a Mosca (di cui il club è referente per il Lazio) realizzò il documento che vi presentiamo qui sotto.
E’ una sintetica, pur se esauriente, descrizione di come si svolge la vita in un corso d’acqua, argomento che – fatti salvi gli addetti ai lavori – ben pochi conoscono.
Provate a chiedere cosa si calpesta quando si scorazza avanti ed indietro in un corso d’acqua o si decide di fare il bagno in una buca di un torrente. Oppure se c’è la consapevolezza dei danni provocati dall’ “arare” il fondale passando e ripassando in acqua bassa con mezzi diversi.
Provate a chiedere ai giovani (e meno giovani) cos’è un’effimera od un tricottero: si otterrà scena muta ma vi sciorineranno tutto quello che sanno se li interrogherete sulla vita del condor andino o sul beluga ed anche sulle abitudini del capodoglio.
Non è colpa loro: la scuola non ha, fra i suoi programmi, l’erudizione scientifica “locale”. Al punto che questo tipo di nozioni non è appannaggio di alcuni insegnanti di scienze.
Proviamoci noi, allora. Parliamone con i nostri ragazzi. Con i loro insegnanti.
Abbiamo in mano un’arma molto efficace: i nostri soci. Non limitiamoci a insegnare loro a lanciare od a costruire mosche: la conoscenza degli ecosistemi, dell’ambiente acquatico in tutti i suoi aspetti permette di “forgiare” pescatori consapevoli, edotti, efficaci. E che saranno i veicolo divulgativo per le nuove generazioni.
Nota: già che ci siamo sarebbe opportuno divulgare queste informazioni anche all’interno del Parlamento e degli uffici competenti: quanti sono, fra i nostri politici, quelli che sono al corrente di queste nozioni naturalistiche e che legiferano (o non legiferano) tenendone conto?
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