La pesca a mosca in provincia di viterbo

Non-Gestione dei corsi d’acqua

La non-gestione dei corsi d’acqua,  o meglio, la gestione che mira a “tutelare” il pescatore e non il corso d’acqua, non è cosa dei nostri giorni.

Abbiamo infatti già avuto modo di sottolineare quanto fosse “artificiosa” la situazione della pesca in Inghilterra agli inizi del ‘900 basandoci su un testo di Halford. Un testo che contiene alcune evidenze che molti potrebbero aver ritenuto di parte.

In occasione di questi incontri presso i vari club, è stato evidenziato come – contrariamente al credere comune – la situazione della pesca in quegli ambienti, da molti ritenuti “idilliaci e perfetti”, non fosse per nulla naturale. Al contrario era molto artificiosa.

Testimonianze

Ecco allora un’altra testimonianza di non-gestione (ricordiamoci sempre di contestualizzare gli eventi…) di un tratto di fiume, questa volta dell’ “avversario storico” di Halford, G.E.M. Skues. Due teste pensanti che nel campo della pesca a mosca avevano idee decisamente diverse ma che andavano a confluire su scenari simili:

“La stagione di pesca del 1918 iniziò con 5 fine settimana “in bianco”. Skues non era abituato a questo stato di cose ed era certo che la situazione fosse dovuta ad una errata gestione del fiume. La popolazione di lucci era andata fuori controllo a causa della mancanza di mano d’opera dovuta alla guerra. La cattura con le reti era stata effettuata in maniera trasandata ed i lucci intenti alla frega non erano stati né arpionati né catturati con le trappole come succedeva prima dell’evento bellico.

Fino a Novembre 1917 non furono usate reti di sbarramento ed il gestore del corso d’acqua – che aveva sostenuto l’inesistenza del problema lucci – restò perplesso alla vista di 98 esemplari in un solo giorno. Seguiti da altri 120 durante l’inverno ed 85 nel Marzo del 1918. Skues decise di “scendere in campo” per dare una mano a Winchester e rimase turbato dalla completa assenza di trote nelle reti.

A questa situazione aveva quasi certamente contribuito la presenza di certe persone intraprenderti che, durante la notte, agivano con le reti. Abbots Barton era molto vulnerabile vista la sua vicinanza ad un centro abitato. Sicuramente c’era un certo livello di bracconaggio anche prima della guerra e che andava ad influire ancor più negativamente sul fiume: la fame stava per mettere in ginocchio l’Inghilterra”. (G.E.M.  Skues, the man of the nymph).

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