Ordine: Mugiliformes
Famiglia: Mugilidae
Nome scientifico: Mugil cephalus
Descrizione
Ha forma slanciata e affusolata, corpo coperto da squame, il dorso è di colore grigio azzurrognolo schiarisce verso toni argentei sui fianchi fino al bianco del ventre. Presenta due pinne dorsali, la coda è bilobata, la pinna anale è in corrispondenza della seconda dorsale e le pinne ventrali in posizione toracica quasi sotto le pinne ventrali. La bocca è piccola dotata di minuscoli denti.
Diffusione
Diffuso in tutti gli oceani è presente nell’intero bacino del Mar Mediterraneo e nel Mar Nero.
In Italia è una delle specie più comuni nelle acque costiere marine, negli estuari e nelle lagune.
Pur risentendo della pesca e dell’inquinamento, sopratutto durante le fasi embrionali e giovanili della crescita, la specie non è a rischio.
Habitat
Il cefalo è una specie eurialina, in grado di vivere cioè in acqua salata, salmastra e dolce. sopporta bene l’inquinamento, la sua presenza nei porti ne è la prova.
La sua presenza è concentrata nelle fasce costiere nelle lagune e nelle foci dei fiumi, che a volte può risalire alla ricerca di cibo, più raramente in mare aperto.
Biologia
In grado di raggiungere i 70 cm e oltre i 4 kg di peso, è un pesce gregario che si sposta in piccoli gruppi generalmente in acque superficiali.
La dieta varia con l’accrescimento, se gli avannotti sono principalmente zooplanctofagi, crescendo la dieta si sposta verso micro-alghe e di invertebrati. in genere gli esemplari che si alimentano nelle zone di acqua salmastra o dolce hanno un accrescimento più rapido.
Al raggiungimento del secondo anno di età per i maschi e del terzo per le femmine viene raggiunta la maturità sessuale, l’accoppiamento avviene in mare dove gruppi di maschi (de tre a cinque) seguono una femmina. la deposizione in acque aperte fa si che le uova vengano trasportate dalle correnti.
Pesca
Il cefalo viene pescato commercialmente, con reti o nasse oltre ad essere allevato e pescato nelle lagune, inoltre dalle sue uova si ricava la bottarga di muggine.
La pesca sportiva, grazie alla combattività di questo pesce, è praticata diffusamente con canna bolognese a fondo o con il galleggiante usando come esche vermi, sardine spezzettate o impasti di pane, formaggio acciughe e bigattini.
La pesca con la mosca per questi pesci è possibile usando canne da 9,-10 piedi, coda affondante o semi affondante, utilizzando piccoli streamer, ninfe o imitazioni di gamberetti oltre che di pane (bread fly).
Si tratta di un pesce diffidente capace di “assaggiare” l’esca a grandissima velocità per questo la ferrata deve essere repentina.
Regolamento per il Lazio:
(Legge regionale 90/87 aggiornato a novembre 2021)
- Misura minima: 15 cm
- Divieto di pesca: nessuno
(Rubrica a cura di Amedeo)